Recovery plan, niente soldi per Palese e Santo Spirito

         La regione Puglia chiede al Governo finanziamenti per 168 progetti

Il recovery plan è un dettagliato programma relativo ad investimenti, piani e riforme che il governo intende realizzare per rilanciare il paese. Il contenuto di questo documento programmatico è determinante per ottenere le risorse del Recovery Fund (o Next Generation EU).Il testo del Recovery Plan è articolato in 6 missioni, aree tematiche strutturali di intervento:  digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute .Sono tutte aree  tematiche importanti ma in queto articolo terremo in considerazione  l’infrastruttura ferroviaria e stradale che coinvolge pesantemente  la vita sociale de cittadini del quinto municipio di Bari. La questione nasce il 12 Gennaio 2021 quando il Governo approva il programma sopracitato per rilanciare il paese. Le indicazioni governative relative a ferrovie e strade si riferiscono a tempi, costi e luoghi. L’investimento sulla rete ferroviaria è scritto nel documento governativo porta a compimento i principali assi ferroviari legandoli e integrandoli alla rete AV/AC e contestualmente alla velocizzazione e “messa in sicurezza” dell’intera rete, comprese le linee regionali. Punta, per quanto possibile, al trasporto su ferro per la movimentazione delle merci sulle lunghe distanze (tra 500 e i 900 km ed anche alla resilienza dell’infrastruttura attraverso interventi mirati a garantirne la disponibilità al servizio ferroviario, aumentare i livelli di sicurezza. La resilienza è la capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento. In sostanza, le proposte di interventi infrastrutturali e tecnologici consistono tra l’altro nel: puntare all’alta velocità e alla velocizzazione della rete per passeggeri e merci ,  potenziare i nodi, le direttrici ferroviarie e le reti regionali, incremento della capacità dei trasporti ferroviari per merci con la conclusione della direttrice Napoli-Bari. A fronte di questo documento governativo non molto conosciuto dalla maggior parte dei cittadini, la Regione Puglia ha inviato al Governo centrale 168 proposte progettuali, tra cui quelle inerenti le infrastrutture ferroviarie e la sicurezza ferroviaria. Nessuna proposta, tanto per cambiare, è stata avanzata per la sicurezza dei cittadini di Palese e Santo Spirito. Eppure qui nel tempo,  vi sono state decine di vittime morte perché travolte dai treni che a 200 km/ora attraversano 7 passaggi a livello. Qualcuno, tempo fa, affermava che le ferrovie avevano la soluzione per la sicurezza, circa 30 milioni di euro per donare ai cittadini di questi quartieri cavalcavia, sottovia ecc. Le stesse ferrovie però non hanno badato a spese quando si sono accollati 280 milioni di euro di debito delle ferrovie sud-est e, per la sicurezza di questa ferrovia, ci ha pensato anche la Regione Puglia nel chiedere al Governo 345 milioni di euro. Insomma, per la sicurezza ferroviaria per Palese e Santo Spirito 30 milioni di euro per le ultra-indebitate FSE 345 milioni di euro. Previsti dal governo anche interventi di messa in sicurezza, della rete stradale che includeranno una forte componente di ammodernamento tecnologico, attraverso un sistema di monitoraggio digitale avanzato, che consenta una maggiore sicurezza delle infrastrutture stradali. Naturalmente, per le curve della morte a Palese niente progetti né investimenti. Il Sindaco Decaro strombazza i 5 milioni di euro del CIPE per il progetto dell’aggiramento dei binari nel Quinto Municipio mentre chiede al suo compagno di merenda Emiliano di inserire nella richiesta al Governo  450 milioni di Euro per il progetto Fuksas e 75 milioni di euro per la riqualificazione del lungomare a sud di Bari. Questa è una delle tante dimostrazioni -afferma un palesino arrabbiato- che Palese e Santo Spirito non sono Bari , un comune che investe centinaia di milioni di euro per lo sviluppo  economico e sociale per la parte sud della città fino  a San Girolamo e niente per la parte Nord .Tutto questo mentre i ostri baldi consiglieri di Piazza Bellini ed anche i due consiglieri comunali si accontentano delle briciole che l’amministrazione barese ogni tanto elargisce.

Gaetano Macina ( lo stesso articolo è stato pubblicato sul Quotidiano di Bari dee 19 Marzo 2021