TERRORISMO di Raffaele Vacca
“La CIA e il terrorismo italiano – Dalla strage di piazza Fontana agli anni Ottanta (1969-1986)”, Carocci Editore, pagg.165 di Giovanni Mario Ceci. L’autore, insegna Storia dell’Europa contemporanea presso l’Università degli Studi Roma Tre.Giovanni Mario Ceci ha analizzato un tema ancora oggi rovente. Dai documenti citati (Ambasciata Usa a Roma, Cia, Dipartimento di Stato, Casa Bianca e numerosi altri ) non è emersa molta chiarezza sull’idea che gli americani si sono fatta del terrorismo italiano e delle trame eversive. Sono elencate molte, tante ipotesi, anche suggestive ma viene espressa anche molta cautela nel trarre una conclusione sulle origini, lo sviluppo e le finalità della “lotta armata.” La documentazione americana appare comunque importante per ricostruire tasselli e capitoli di una storia che rimane oscura.
Poi facciamo riferimento ad altro interessante libro “Italia e Stati Uniti Terrorismo e disinformazione” Ed. Nuova Cultura, 2016 di Vittorfranco Pisano …
L’autore è un Colonnello della Polizia Militare USA in congedo, da me ben conosciuto da lunghi anni per i suoi incarichi accademici presso Università nel settore delle scienze politiche e del terrorismo internazionale. Pisano intende “esaminare il tema dell’asserita ingerenza americana con dinamiche sovversive e terroristiche degli affari interni italiani per il tramite della NATO, dei servizi d’intelligence d’oltreoceano e di altri strumenti e collegamenti” (p.63). La linea tra servizi alleati della NATO era non equilibrato a vantaggio dell’America, in primis in quanto potenza egemone, poi perché la politica estera italiana, apparentemente indipendente da quella americana, richiedeva agli alleati prudenza nelle informazioni: si pensi ai rapporti diplomatici tra Aldo Moro e i Palestinesi dell’OLP o al tentativi di Andreotti per la politica del mediterraneo. Alcuni ricercatori, sostiene Pisano, sono dell’avviso che il Patto Atlantico abbia compreso anche rapporti segreti per le informazioni tra alleati. Ma sostenere che i servizi USA si sono da sempre intromessi nelle faccende italiane per condizionarne la politica per dimostrarlo sarebbero necessarie prove ben documentate… Ma come e quando gli USA hanno interferito nella politica italiana, e non solo per impedire che i comunisti arrivassero al governo? Che nelle trame nostrane si siano infilati anche soggetti stranieri, è verosimile. Non ci sono prove… Ma quali sono alla fine le conclusioni? Vittorfranco Pisano non ha difficoltà a dire che ogni Stato usa i propri servizi d’intelligence a suo favore: fa parte delle prerogative delegate alla Difesa… Ogni Stato cerca con la diplomazia o con mezzi economici di portare a proprio vantaggio la politica estera: è la dinamica tra nazioni… Ora, se è chiaro che il peso strategico degli Stati Uniti può influenzare la politica di una media potenza come l’Italia e anche condizionarne gli orientamenti politici ed economici, non c’è bisogno di giocare sporco se gli stessi risultati possono essere ottenuti con mezzi legali. L’Italia non è mai stata una “sorvegliata speciale” o “una colonia”, come si legge in alcune ricerche, e nella NATO ci sta dal 1949.
Concludiamo, asserendo che si tratta di storie davvero complesse, come ha ricordato lo storico autorevole Walter Laqueur, che ha affermato: “lo studio del terrorismo è un terreno nel quale occorre guardarsi dal pericolo della semplificazione della generalizzazione”. Quindi un suggerimento per una analisi approfondita, vista la complessità del terrorismo italiano, di cui sono pienamente consapevoli gli autori di questi interessanti libri… come siamo consapevoli noi…Avendo trattato di terrorismi, ed essendo trascorsi quarant’anni dal 1980, “Annus Horribilis” della Repubblica, non possiamo non ricordare quanti hanno persa la vita nel DC9 dell’Itavia precipitato a Ustica e nella strage alla Stazione di Bologna… Ricordiamo, poi, con rispetto e riconoscenza, i Servitori dello Stato caduti sul Fronte del Dovere in quell’anno: Questi i Loro nomi:
– Brigadiere Pietro Cuzzoli e Appuntato Ippolito Cortellessa del Nucleo Radiomobile Carabinieri di Viterbo;– Appuntato Antonio Cestari, Agente Michele Tatulli, Brigadiere Rocco Santoro, tutti del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza- Milano;– Magistrato Guido Galli- Milano;– Appuntato CC. Antonio Chionna- Martina Franca (Ta);– Agente di PS Filippo Giuseppe- Bari;-Tenente Colonnello dei Carabinieri Emanuele Tuttobene e Appuntato Antonio Casu- Genova;– Agente PS Maurizio Arnesano-Roma;– Vittorio Bachelet, Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura -Roma;– Nicola Giacumbi, Procuratore della Repubblica di Salerno;– Magistrato Girolamo Minervini, Direttore Generale degli Istituti di Prevenzione e Pena del Ministero di Giustizia- Roma;– Commissario Capo di Polizia Alfredo Albanese-Mestre;– Sostituto Procuratore della Repubblica di Roma Mario Amato-Roma;– Brigadiere dei CC. Ezio Lucarelli- Milano;– Generale dei Carabinieri Enrico Galvaligi, Vice di Carlo Alberto dalla Chiesa quale responsabile dei Servizi di Sicurezza degli Istituti di Prevenzione e Pena-Roma.
Ma non dimentichiamo, in questa circostanza, di ricordare anche il valoroso Capitano dei Carabinieri Emanuele Basile e il Procuratore della Repubblica di Palermo, Gaetano Costa, uccisi anch’Essi nel 1980 da quella Cosa Nostra che nelle sue azioni mai fu dissimile per prassi e progettualità destabilizzanti dai terrorismi storici nostrani e, per molti aspetti, ancor più pericolosa come evidenziatosi negli anni successivi.Concludendo, un elenco davvero tragicamente lungo che, pur con grande dolore, è doveroso riproporre, con l’auspicio che un Annus Horribilis come quello del 1980 non abbia più a ripetersi!
Raffaele Vacca, carabiniere Generale di Divisione