Il possibile addio di Giuseppe Galasso, tentato da un ritorno in Anas con un ruolo di peso. Il probabile salto istituzionale di Ines Pierucci: via la delega comunale a Cultura e Turismo sarebbe lei uno dei papabili nomi dei vendoliani per occupare la stessa casella nella giunta regionale dell’Emiliano bis. Soffiano venti di mini rimpasto al Comune di Bari all’indomani delle Regionali, con assessori tecnici pronti a lasciare per dare spazio a esponenti politici. La partita che ruota attorno al super assessore ai Lavori Pubblici di Antonio Decaro è molto più complessa. Galasso avrebbe manifestato da tempo la disponibilità a fare un passo indietro, non solo per ragioni squisitamente professionali – è un ingegnere prestato alla politica – ma anche per alcune e ripetute divergenze con la propria struttura tecnica di riferimento. Decaro non vorrebbe però rinunciare a uno dei suoi principali assessori di riferimento, unanimemente riconosciuto come «stakanovista e puntiglioso» e noto alle cronache per monitorare passo dopo passo cantieri e lavori stradali. Ma alla porta del primo cittadino ci sarebbero i partiti a bussare, in particolare il Partito Democratico.Lo scenario vedrebbe in ascesa le quotazioni degli uomini più vicini al deputato Marco Lacarra. Il segretario regionale del Pd incassato il successo alle Regionali e il boom di voti dell’accoppiata dei neo consiglieri Francesco Paolicelli-Lucia Parchitelli, in virtù di un preciso accordo elettorale con Decaro, potrebbe fare un nome per la casella ai Lavori Pubblici indicando il fedelissimo Michelangelo Cavone. L’attuale presidente del Consiglio comunale potrebbe così entrare in giunta liberando lo scranno più alto dell’aula consiliare, con un Consiglio comunale chiamato a riscegliere il proprio numero uno. E qui circolano già i nomi dei successori, della lacarriana Elisabetta Vaccarella – forte del suo exploit alle Comunali dello scorso anno -, dell’attuale capogruppo del Pd Marco Bronzini e dell’outisder Nicola Loprieno eletto nella civica Decaro Sindaco. Insomma, un effetto domino che a un anno e mezzo dalle Amministrative ridisegnerebbe in parte l’organigramma istituzionale di Palazzo di Città, intrecciandosi alle dinamiche politiche in corso alla Regione per la nuova giunta del governatore Emiliano.Il sindaco Decaro sta tentando in tutti i modi di convincere Galasso a restare, ma l’assessore farebbe un passo indietro avendo considerato ormai terminato il suo mandato alla luce dei risultati conseguiti. I più importanti e strategici cantieri cittadini sono ormai terminati da tempo (si pensi a via Sparano, al waterfront di San Girolamo e al ponte Adriatico), altri invece sono avviati o in dirittura d’arrivo (Caserma Rossani, via Amendola, Mercato del Pesce). Insomma, l’assessore tecnico avrebbe già fatto con largo anticipo il suo dovere. E in questo rimescolamento resta sempre libera la casella all’Urbanistica. Decaro lo scorso anno promise un assessore in tempi brevi «entro Natale». Ora i tempi potrebbero essere più stretti per scegliere il nome adatto a ricoprire quell’incarico.
Francesco Petruzzelli Corriere del Mezzogiorno 21 ottobre 2020