Filippo Favia “Na ceclatère de pausì” Lo scrittore Santospiritese al suo secondo lavoro di poesie in dialetto
Per la collana raccolte di poesie di singoli poeti la casa editrice Ebs Print Libri ha pubblicato il volume “Na ceclatère de pausì. Poesie in lingua barese tradotte in italiano di Filippo Favia in vendita online su Unilibro.it. E’ il secondo libro scritto dallo stesso autore dopo l’altro volume “Spine de rizze” sempre in lingua barese con traduzione in italiano. Il nuovo lavoro di Favia aggiunge nuova forza al panorama dialettale barese e lo arricchisce di nuovi contenuti. La caratteristica più interessante è la facilità di comprendere subito il significato dei versi in dialetto barese, infatti nella pagina a fianco della poesia esiste la traduzione dei versi in italiano. Questo si traduce in una facile comprensibilità per qualsiasi lettore che non sia barese ma di altre regioni e città italiane. Na ceclatère de pausì all’inizio si apre con la prefazione del presidente della accademia della lingua barese Alfredo Giovine che mette in risalto l’amicizia ventennale che lo lega a Favia ,un uomo-scrive Giovine- espressione di buonumore, di sagacia ed altre peculiarità intrinseche A seguire una lunga serie di poesie che a noi son piaciute soprattutto quelle inneggianti al territorio di Santo Spirito una ridente località costiera del Comune di Bari. Qui l’autore si sofferma sui ricordi di un tempo, luoghi e personaggi storici del borgo marinano. Un esempio ci viene dalla bellissima poesia “Nostalgia di Santo Spirito (Nestalgì de Sande Spirde) in onore del paese natale di Favia che riportiamo nei primi versi iniziali << Pe cchidde strateuècchie caminghe chiàne chiàne (Per quei vicoli cammino lentamente) Vègghe mure scarvettate do sole e fenèste chenzemàte do ssale (Vedo muri rosicchiati dal sole c finestre consumate dal sale) Sop’o lungomàre, Sam Brangische, triste e sconzolàte Pezzinghe la fendane ngi-avònne achiedùte (Sul lungomare, San Francesco, triste e sconsolato. Persino la fontana Gli hanno chiuso!) Non zènghe cchiù Mèste Nanucce “Mezzoggiòrne”,sop’a na scarpe, cu remore du martìidde, addò iìdde mettève le pendìidde. (Non sento più Mèste Nanucce “Mezzoggiòrne”, su di una scarpa, con il rumore del martello, sulla quale lui metteva chiodi per la riparazione ).Altri personaggi storici di Santo spirito sono citati dall’autore come Tonine che la begeglètte, la ruche e le cazzavùne (Tonino con la bicicletta, la rucola e le lumache di terra) . la mortadella di Minguccio, il forno di Pinuccio ed altri. Ma Filippo Favia ci regala anche tante altre poesie non solo dedicate a Santo Spirito ma alle donne, al Natale, alla patata ,al figlio istruito e non dimentica di dedicare una bellissima poesia a Giorgia Soriano una giovane ragazza travolta da un’auto l’8 agosto 2019 a Santo Spirito. La seconda opera di Favia segna una sua crescita poetica molto significativa che, siamo sicuri, proseguirà nel tempo attraverso un percorso ricco di successi e soddisfazioni. Da segnalare che il libro” Na ceclatère de pausì” è presente ed acquistabile anche nel prestigioso sito di E-commerce Amazon. Gaetano Macina