Covid e mascherine: tutti gli errori che facciamo

Dalle mascherine portate al gomito o come sottogola a chi non le lava mai e le riutilizza, per non parlare di quello che facciamo continuamente: toccarle. Tutto quello che non si dovrebbe fare con un oggetto che non è un accessorio ma un presidio medico salvavita  di Silvia Turin Corriere.it

Durante la forzata convivenza con il Covid-19 ci siamo ormai abituati (o rassegnati) all’uso delle mascherine, che sono diventate quasi un accessorio d’abbigliamento. Ma l’abitudine può ingenerare svogliatezza e trascuratezza che, nel caso di quello che deve essere considerato a tutti gli effetti un presidio salvavita, ci portano a commettere troppi errori e troppo spesso. Ricordiamolo: la mascherina chirurgica (ma non solo) nasce a lato di un tavolo operatorio per tutelare il paziente debole da pericolose infezioni. Per le sue caratteristiche, se calzata male non è meno efficace: non lo è affatto.

Ecco una lista dei comportamenti maggiormente scorretti che notiamo a ogni angolo di strada.

INDOSSARE LA MASCHERINA SOTTO IL NASO     La mascherina deve aderire perfettamente ai lati del volto e coprire interamente naso e bocca, che sono le fonti principali di contagio e diffusione del Covid. Non dovrebbe permettere uscita d’aria dai lati o intorno al naso. Per questo alcuni modelli hanno una leggera anima di metallo nella parte superiore che può essere modellata per farla aderire meglio. Per o stesso motivo (l’aderenza) non è consigliabile indossare la mascherina con la barba lunga. I bambini non dovrebbero avere mascherine troppo grandi, ma fatte su misura per i loro visini. Se mal posizionata, la mascherina perde qualsiasi utilità.

 

CALARLA SOTTO IL MENTO o LASCIARLA PENZOLARE DA UN ORECCHIO                                                                                                  

Queste posizioni, come tenere la mascherina sulla fronte o sulla nuca sono altrettanti errori. Il “sottogola” è la cosa peggiore: i virologi sottolineano come il rischio è che diventi umida di sudore e l’umidità favorisce l’ingresso dei virus e il contagio. Ecco perché  quando l’interno diventa umido la mascherina andrebbe subito gettata via o     lavata.Anche la pratica di tenerla appesa da un solo orecchio è sconsigliabile: espone la parte interna della mascherina a un maggior rischio di contaminazioni e un movimento improvviso o una folata di vento potrebbero farla cadere al suolo, rendendola inutilizzabile.

 

TENERLA SUL GOMITO/BRACCIO/POLSO o IN TASCA (O IN BORSA)                                                                                                      

  Non va meglio la”moda” di tenerla sul gomito/polso o in tasca: sul gomito l’interno entra a contatto con parti della pelle che sono comunque esposte (magari abbiamo appena starnutito contro il gomito) e che sfiorano diverse superfici e c’è il rischio di rompere i cordini o di maneggiare troppo e con le mani sporche la parte della mascherina che rimane a contatto con labbra e naso.È fortemente sconsigliato anche indossare una mascherina chirurgica dopo averla tenuta in tasca, perché in questo modo si rischia di ovinare il filtro, sgualcirla o renderla del tutto inefficace. Tra l’altro se non siamo positivi la parte più contaminata è l’esterno e così si può contaminare anche la tasca dove poi infiliamo le mani.Stesso discorso vale per la borsa: dobbiamo pensare alla mascherina come a un oggetto potenzialmente contaminato che non vorremmo mai mettere in un posto dove infiliamo continuamente le mani. La soluzione ideale è di portare con sé una bustina di plastica o di carta, nella quale riporre la mascherina quando non viene utilizzata.

 

TOCCARLA TROPPO     L’errore classico è quello di toccarla troppo. Per maneggiare una mascherina nuova, o appena lavata e sanificata, è importante avere lavato bene le mani e tenerla dai cordini laterali, evitando di toccare la parte centrale che resterà a contatto con la faccia. L’altro errore, una volta indossata correttamente, è quello di continuare a toccarla, anche solo per farla aderire meglio. La parte esterna teoricamente è la più contaminata, quindi se la tocchiamo facciamo passare il virus dalla mascherina alle mani. Se la mascherina viene aggiustata sul viso, è necessario lavarsi subito le mani. Lo stesso vale per quando viene sfilata definitivamente. Anche quando ci si toglie la mascherina è importante maneggiarla dai cordini laterali, per evitare di toccare la parte centrale.

 

NON GETTARE VIA LE MASCHERINE MONOUSO     Altro errore è non gettare via le mascherine monouso e riutilizzarle, tipicamente le chirurgiche, o comunque tutte le mascherine che non sono di stoffa o hanno l’indicazione “non riutilizzabile”. La durata di una mascherina dipende anche dai fattori ambientali. Le mascherine più comuni e diffuse, come quelle usa e getta o riutilizzabili di tessuto, non dovrebbero essere indossate per più di 3-4 ore a seconda dei modelli, o quando si inumidisce. Respirandoci dentro, si accumulano umidità e sporcizia, che possono favorire la formazione di batteri e di altri agenti che potrebbero rivelarsi dannosi per la salute.

 

NON LAVARE LE MASCHERINE DI STOFFA     Sbagliato anche non lavare dopo un solo utilizzo (salvo indicazioni) le mascherine di stoffa: serve un lavaggio in lavatrice con detersivo e una temperatura di almeno 60 °C per 30 minuti. Bene asciugarle all’aria aperta, con asciugatrice o asciugacapelli. È sconsigliato l’uso di ammorbidenti che potrebbero ostruire le maglie del tessuto. Ci sono anche mascherine che vanno lavate a freddo e meno frequentemente. Di solito sulla confezione vengono indicate le norme di un corretto uso e igienizzazione.